Immaginate poter disporre di elettricità che si "autorigenera" grazie a una muffa vischiosa. Sembra una trama da film di fantascienza, eppure...
Un avanzamento sorprendente in ambito scientifico ci sta portando in direzioni prima inimmaginabili. Parliamo niente meno che di "cavi elettrici viventi", una realtà in divenire grazie alle ricerche su una muffa particolare nota come Physarum polycephalum. Questa creatura potrebbe stravolgere i nostri metodi attuali di riparazione e crescita dei circuiti elettrici.
Questa organismi unicellulari capaci di riprodursi tramite spore si stanno ritagliando un ruolo protagonista non solo nella biologia, ma anche in ambiti come informatica e matematica applicata. Il fascino sta nelle incredibili proprietà autorigeneranti e autorigeneranti della muffa, che potrebbero essere messe al servizio delle infrastrutture elettriche.
Le potenzialità elettriche del Physarum polycephalum
Un gruppo di ricerca dell'Università del West of England, sotto la guida del professor Andrew Adamatzky, si è distinto in studi pionieristici fin dal 2013. Questi scienziati hanno scoperto che la resistività della muffa può assumere valori molto diversi, rendendola intrigante per lo sviluppo di soluzioni elettriche inusuali. Addirittura, si è osservato che il Physarum polycephalum può mantenere la sua conduttività elettrica per un'intera giornata e, dopo essere stato danneggiato, può autorigenerarsi.
Via libera all'auto-rigenerazione e sostenibilità
Attraverso esperimenti è stato dimostrato che si può "guidare" la crescita della muffa usando stimoli vari come sostanze chimiche o campi elettrici. Interessante è il fatto che possa anche sopravvivere in condizioni avverse, come ad esempio rivestita di olio siliconico, e continuare a trasferire elettricità. Pertanto, Physarum polycephalum potrebbe essere utilizzata per sviluppare cavi elettrici che non solo eguagliano le dimensioni di quelli tradizionali ma offrono benefici aggiuntivi come sostenibilità e minore impatto ambientale.
Sebbene risulti meno pratica rispetto ai metalli a causa della maggior resistività, gli scienziati stanno cercando modi per potenziare le sue proprietà conduttive, inclusa l'incorporazione di particelle nanometriche magnetiche. Una situazione che fa sperare nell'avvento di mezzi tecnologici più efficienti e rispettosi della terra che ci ospita.
Queste ricerche analizzano profondamente come la natura possa aiutarci a rispondere alle esigenze tecnologiche in un modo innovativo e sostenibile. Vi è ancora molto lavoro da fare, soprattutto riguardo alla compatibilità delle performances della muffa con le esigenze tecniche attuali, ma ciò che è certo è che queste esplorazioni aprono un sentiero eccitante verso un'integrazione di biologia e tecnologia, dove la riparazione e sviluppo autonomo degli elementi elettronici potrebbe diventare parte della normale quotidianità, contribuendo a una riduzione dell'impatto ambientale e ad una maggiore durata dei dispositivi.
Pensate un po', in futuro potrebbero non essere così lontani i giorni in cui i cavi elettrici "viventi" saranno parte integrante del nostro quotidiano, o è solo una prospettiva da amanti della fantascienza? Lasciateci i vostri pensieri e previsioni per questo avvincente settore.
"La natura è il miglior insegnante", affermava Seneca oltre duemila anni fa, e la scienza contemporanea sembra riscoprire questa verità giorno dopo giorno. L'innovativa ricerca sul Physarum polycephalum, questa straordinaria muffa vischiosa, è un esempio lampante di come possiamo imparare dalla natura per risolvere problemi complessi del mondo moderno. La capacità di auto-crescita e auto-riparazione dei "cavi elettrici viventi" potrebbe rivoluzionare il settore tecnologico, offrendo soluzioni sostenibili e riducendo l'impatto ambientale dell'elettronica di consumo. Sebbene ci sia ancora molta strada da fare per rendere questa tecnologia praticabile su larga scala, non possiamo fare a meno di ammirare l'ingegnosità con cui la natura ha risolto, nel corso dell'evoluzione, problemi che ora ci troviamo ad affrontare. La ricerca sul Physarum polycephalum ci invita a riflettere sull'importanza di guardare al mondo naturale non solo come a una fonte di risorse, ma come a un insieme di soluzioni già pronte per essere scoperte e applicate.