A immaginare una partita a "Super Mario Bros" senza bisogno di console o comandi sembra cosa da fantascienza, eppure... un gruppo di brillanti menti ha iniziato a renderla possibile grazie alla magia dell'intelligenza artificiale!
Una startup di origini misteriose, Virtuals Protocol, ha lanciato una bomba nel campo dei videogiochi. Il 6 settembre 2024 hanno svelato al mondo "MarioVGG", un'intelligenza artificiale capace di creare sequenze di gioco del leggendario "Super Mario Bros" partendo da semplici input testuali! Impressionante, vero?
Il percorso formativo di questo genio digitale ha richiesto la bellezza di 730.000 immagini del gioco per essere messo a punto. Curiosità: hanno lasciato fuori i dati del primo livello, "World 1-1", solo per essere sicuri di non barare sul test delle abilità di MarioVGG. L'IA ha studiato tutti i movimenti possibili di Mario, come correre o saltare, sui blocchi di 35 frame alla volta.
Una nuova era per i gamer all'orizzonte
Sviluppare MarioVGG non è stato gioco da ragazzi. È stata messa sotto torchio una NVIDIA RTX 4090 per ben 48 ore. Al termine, l'IA riusciva a partorire nuovi frame a partire da un singolo fotogramma iniziale e degli input testuali. Ok, magari la grafica non è paragonabile a quella originale, 64x48 pixel è un bel salto indietro, ma bisogna riconoscere che è un'incredibile avanzata tecnologica.
Attualmente MarioVGG ha bisogno di 6 secondi per sfornare 6 frame, quindi non aspettatevi una partita in diretta. Ma il futuro pare brillante. Anche se ci vorrà tempo prima che possa rimpiazzare completamente i vecchi cari motori di gioco, stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione.
Automatic Gameplay Generation: benvenuti nel futuro
Il bello di MarioVGG è che ha imparato le regole del gioco—come la gravità e gli ostacoli—da sé. Questa è la magia dell'apprendimento automatico! Pensateci: un'intelligenza artificiale capace di cogliere e mettere in pratica principi fisici per giocare in scenari completamente nuovi.
Questo asso nella manica non si limita a copiare l'esperienza originale, ma apre la strada a un mondo nuovo di contenuti generati al volo. Già lo staff di Virtuals Protocol sta lavorando alacremente per insegnare ancora di più alla loro IA, con la speranza di permettere agli sviluppatori di videogiochi di infondere ancor più vita e varietà nei loro mondi virtuali, con molto meno sforzo.
A onor del vero, tutto ciò che vi abbiamo raccontato si basa su quanto rivelato dalla startup, quindi prendetelo con le pinze e aspettatevi altre novità interessanti da questo fronte.
Con MarioVGG e le dichiarazioni di Virtuals Protocol, siamo di fronte forse a una svolta epocale nell'impiego dell'intelligenza artificiale nel dominio videoludico. È eccitante vedere come la tecnologia stia crescendo, imparando a comprendere e riprodurre giochi complessi dai soli dati di apprendimento. I designer e gli appassionati di videogiochi hanno sicuramente davanti a sé un orizzonte ricco di promesse e sorprendenti opportunità creative e tecniche.
Certo, la strada che conduce a un impiego effettivo e pratico di queste tecnologie nel settore dei videogiochi non è breve e immancabilmente sarà disseminata di sfide e miglioramenti da apportare. Soprattutto se si sogna di vedere una generazione di video fluida e in tempo reale, ma se le premesse sono queste, i giocatori di tutto il mondo hanno di che essere ottimisti.
"La fantasia è un posto dove ci piove dentro", scriveva Italo Calvino, e oggi la pioggia di idee si trasforma in realtà grazie all'intelligenza artificiale. La nascita di MarioVGG rappresenta un balzo in avanti nell'ambito della creatività digitale, un passo verso la concretizzazione di mondi che finora esistevano solo nell'immaginazione degli sviluppatori di videogiochi. Questa tecnologia, ancora acerba e con molta strada da percorrere, ci fa intravedere un futuro in cui la creazione di universi ludici potrebbe avvenire attraverso il semplice dialogo con una macchina. L'IA di Virtuals Protocol, che apprende le leggi della fisica e le regole del gioco autonomamente, ci mostra quanto sia sottile la linea tra l'apprendimento umano e quello artificiale. Tuttavia, la sfida rimane quella di affinare queste tecnologie per elevare non solo la qualità visiva, ma anche l'esperienza di gioco, mantenendo sempre vivo il tocco umano che rende unici i capolavori videoludici.